L’INDICE DI MASSA CORPOREA È UN FATTORE DI RISCHIO PER LO SVILUPPO
DI DIABETE DI TIPO 2 PIÙ POTENTE DELLA PREDISPOSIZIONE GENETICA
Secondo quanto affermato in questi giorni all’European Cardiology Congress 2020 dal Professor Brian Ference, Direttore di Ricerca in Terapia Translazionale all’Università di Cambridge, ridurre il peso corporeo potrebbe prevenire o addirittura invertire lo sviluppo del diabete di tipo 2…
Nel 2019, circa 463 milioni di persone in tutto il mondo avevano il diabete, di cui la stragrande maggioranza (circa il 90%) era il diabete di tipo 2.
L’obesità è la principale causa modificabile del diabete di tipo 2, ma la mappa genetica può anche identificare le persone con una maggiore probabilità di sviluppare questa condizione.
“Poiché siamo nati con i nostri geni, potrebbe essere possibile individuare precocemente chi ha un’alta probabilità di sviluppare il diabete durante la vita”, ha affermato il professor Brian Ference Direttore di Ricerca in Terapia Translazionale all’Università di Cambridge, Regno Unito, e e Visiting Professor di Medicina Cardiovascolare dell’Università di Milano, Italia. “Abbiamo condotto questo studio per scoprire se la combinazione del rischio ereditario con l’Indice di Massa Corporea (IMC) possa identificare le persone a più alto rischio di sviluppare il diabete. Le risorse per la prevenzione potrebbero, infatti, concentrarsi particolarmente su questi individui”.
Lo studio ha incluso 445.765 partecipanti della biobanca britannica. L’età media era di 57,2 anni, le donne costituivano il 54% dei partecipani. Il rischio ereditario di diabete è stato valutato utilizzando 6,9 milioni di geni. Altezza e peso sono stati misurati all’arruolamento, per calcolare l’IMC in kg/m2. I partecipanti sono stati suddivisi in cinque gruppi, in base al rischio genetico di diabete. Sono stati anche suddivisi in cinque gruppi in base all’IMC e sono stati seguiti fino a un’età media di 65,2 anni. Durante questo periodo, 31.298 hanno sviluppato il diabete di tipo 2.
I partecipanti che facevano parte del gruppo con IMC più alto (media 34,5 kg/m2) avevano un rischio di diabete 11 volte maggiore rispetto a quelli del gruppo con IMC più basso (media 21,7 kg/m2). Il gruppo con l’IMC più alto aveva una maggiore probabilità di sviluppare il diabete rispetto a tutti gli altri gruppi, indipendentemente dal livello di rischio genetico.
“I risultati indicano che l’IMC è un fattore di rischiodi diabete molto più potente della predisposizione genetica”, ha detto il professor Ference.
I ricercatori hanno quindi utilizzato metodi statistici per stimare se la probabilità di diabete nelle persone con un IMC elevato fosse ancora maggiore se esse fossero state in sovrappeso per un lungo periodo di tempo e hanno scoperto che la durata di un IMC elevato non determina alcun impatto sul rischio di diabete.
“Questo suggerisce che, quando le persone superano una certa soglia di IMC, le loro possibilità di sviluppare il diabete aumentano e che l’alto livello di alto rischio permane indipendentemente da quanto a lungo esse siano state in sovrappeso”.
I ricercatori hanno osservato che probabilmente la soglia è diversa per ogni persona e che coincide con l’IMC al quale iniziano a osservarsi alterazioni dei livelli di glicemia. Il professor Ference ha affermato: “I risultati indicano che la maggior parte dei casi di diabete potrebbe essere evitata mantenendo l’IMC al di sotto del limite che innesca l’alterazione dei livelli glicemici. Ciò significa che, per prevenire il diabete, sia l’IMC che la glicemia dovrebbero essere valutati regolarmente. È di fondamentale importanza che, non appena si osservano livelli glicemici alterati, ci si sforzi di perdere peso”.
“Perdendo peso nelle fasi iniziali della patologia, prima che si verifichi un danno permanente, potrebbe anche essere possibile invertire il decorso della malattia diabetica”, ha affermato il professor Ference.
Bibliografia:
European Society of Cardiology. Prof. Brian Ference “Body mass index is a more powerful risk factor for diabetes than genetics.”
ScienceDaily, 31 August 2020. www.sciencedaily.com/releases/2020/08/200831090129.htm
Approfondimenti
News dall’European Society of Cardiology Congress 2020, 29 Agosto – 1 Settembre 2020.